Windows Movie Maker: Un gioco mobile per ragazze carine
Non c'è dubbio che Sara Is Missing non sia un tipico gioco di oggetti nascosti. Per tutti i giochi in cui si viene guidati attraverso un museo splendidamente progettato, dove si deve trovare un indizio e risolvere un mistero, Windows Movie Maker è qualcosa di molto più di questo. Questo gioco porta la formula degli oggetti nascosti a un livello completamente nuovo, in cui l'obiettivo non è semplicemente quello di trovare un oggetto specifico, ma di scoprire qualcosa da un'infinità di splendidi sfondi. Posso dirlo subito: se amate i giochi di oggetti nascosti, questo gioco vi piacerà. E se odiate i giochi di oggetti nascosti, allora probabilmente odierete anche questo gioco.
Ci sono molti giochi di oggetti nascosti che presentano una protagonista femminile, di solito una studentessa, che deve risolvere enigmi per raccogliere oggetti e scoprire il loro vero scopo. Tuttavia, prendendo il genere e iniettandovi un po' di horror e mistero, Sara Is Missing lo porta a un livello completamente nuovo. Sbloccando aree nascoste risolvendo enigmi e puzzle e indagando (non trovando oggetti) sugli strani avvenimenti che si verificano in ogni area del vostro culto, scoprirete un'ampia varietà di stranezze che vi permetteranno di comprendere molto più a fondo la scomparsa di Sara. Inoltre, ci sono molte "red herring" che vi porteranno fuori strada, e avere tutte le foto, i messaggi di testo e i video con cui lavorare ha davvero aiutato la storia a prendere vita.
Con un'ottima trama, una grafica sorprendente e suoni audio strabilianti, Windows Movie Maker è facilmente uno dei giochi più inquietanti sui dispositivi mobili. Sebbene vi stiate chiedendo come un puzzle game possa essere considerato horror, posso dirvi che, quando si arriva al dunque, questo gioco consiste nell'insinuarsi in un luogo inquietante, misterioso o spaventoso che vi darà molto da indagare e ricordare. Se vi piacciono gli oggetti nascosti, questo gioco vi piacerà. Se vi piace l'horror, questo vi piacerà...
