L'uso della fecondazione in vitro nel trattamento del cancro
La fecondazione in vitro è un trattamento non chirurgico per l'infertilità nelle donne, un'alternativa al concepimento assistito in cui gli ovuli vengono fecondati in laboratorio mediante una procedura chiamata trasferimento di embrioni. La fecondazione in vitro è talvolta chiamata fecondazione in vitro ed è il risultato diretto della scienza diretta - lo studio scientifico degli organismi viventi - in una piastra di Petri o in un'altra forma di coltura. Questo processo di sviluppo diretto di organismi viventi in una capsula o in un altro contenitore ha offerto molti vantaggi per lo studio dello sviluppo e la regolazione dello sviluppo. Ha anche i suoi limiti.
Uno dei limiti di questo metodo di fecondazione è che può essere utilizzato solo per trattare un numero limitato di stati patologici, tra cui l'endometriosi, le malformazioni teratogene, la fibrosi cistica e alcune forme di cancro. Un'altra limitazione è il tempo necessario per la coltura di organismi viventi in condizioni di laboratorio; occorre inoltre tenere conto del tempo necessario per trattare ciascun paziente con il farmaco appropriato. Ad esempio, è stato stimato che un embrione impiega fino a tre mesi per svilupparsi a sufficienza per passare alla fase di sperimentazione preclinica. Pertanto, è improbabile che un farmaco sviluppato con la fecondazione in vitro possa essere somministrato a un gran numero di pazienti entro i tre mesi generalmente necessari ai fini della sperimentazione.
D'altra parte, i ricercatori sono riusciti a utilizzare con successo la fecondazione in vitro nel trattamento del cancro alle ovaie, delle cisti ovariche, dell'endometriosi e di alcuni tumori endocrini. Molti di questi ricercatori fanno parte della FDA, che sta conducendo studi clinici utilizzando vari tipi di trattamento per curare e prevenire diverse malattie. La tecnologia in vitro è ancora molto recente e quindi non ci sono dati sufficienti per determinarne la sicurezza e l'efficacia nel trattamento dei pazienti. Tuttavia, alcune migliaia di donne che si sono sottoposte a un intervento chirurgico con la fecondazione in vitro hanno mostrato segni di gravidanza precoce. È in fase di studio anche per l'uso in altre malattie, come l'artrite.